venerdì 28 gennaio 2011

Bambini e teledipendenza

La televisione è oggi, insieme forse ad Internet, il medium di cui si discute di più non solo nella ricerca specialistica ma anche nelle opinioni della gente comune. La riflessione delle scienze socio-umane sul rapporto fra la TV e i suoi pubblici ha avuto frequentemente al centro l’indagine sulla fruizione da parte dei bambini, anzitutto per le polemiche legate alla percezione di un loro uso massiccio e indiscriminato del mezzo favorito o comunque non controllato dai genitori.
La psicologa Anna Oliverio Ferraris , osserva come la TV possa avere importanti effetti positivi. Un uso moderato del medium e con i programmi adeguati può potenziare le competenze linguistiche dei bambini, specie se questi ultimi vivono in ambienti culturalmente poveri di stimoli; programmi “a misura di bambino” possono incentivare l’attività e la creatività, proponendo nel contempo valori positivi; determinati serial, cartoni e telefilm possono fornire modelli e conoscenze utili per una socializzazione positiva. La TV, inoltre, abitua a seguire narrazioni complesse, fornisce molte informazioni e conoscenze, insegna a risolvere problemi e tratta tematiche, come i sentimenti, di grande rilevanza psicologica, che aiutano a sviluppare un atteggiamento empatico.

Secondo autorevoli psicologi, tuttavia, i bambini lasciati soli e per lungo tempo davanti alla TV si abituano a ricevere passivamente stimoli emotivi “forti”, e tendono a usare il medium come modo prevalente per conoscere determinati aspetti del mondo. Allo stesso tempo, possono valersi della TV come compensazione delle carenze affettive, della comunicazione e della presenza interpersonale, del gioco o dell’ambiente esterno. I bambini teledipendenti, possono così sviluppare una “cultura a mosaico” frammentaria e priva di criteri di orientamento, possono soffrire di stress da iperstimolazione e diventare obesi, possono avere difficoltà di apprendimento o percezione. Inoltre vengono presto socializzati al consumismo ed esposti ad una serie di spettacoli contenenti violenza o valori negativi, per questo, educare i minori all’uso critico dei mass-media, è compito primario della famiglia.

1 commento:

  1. Girando il mondo da anni mi sono accorto che i bambini italiani sono l'esatto specchio della televisione italiana (che è di molto peggiore di quella americana che è la peggiore che conosca all'estero...)... Prendiamone atto con la televisione degli ultimi trent'anni abbiamo devastato un paio di generazioni...... altro che cretività, intelligenza e buoni sentimenti.... Abbiamo creato "mostri"...e le cronache quotidiani ce lo raccontano tutti i giorni....sono la trasposizione al vero di tutti i film horror e ti tutta la spazzatura di cui ci siamo nutriti in questi ultimi decenni.....

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